VOGOGNA

Uno dei borghi più belli d’Italia

Il centro storico di Vogogna si presenta con le caratteristiche del borgo medievale: Palazzo Pretorio, broletto di tipo lombardo, sorge nel cuore del centro, nei pressi della nobile dimora Biraghi Lossetti lungo l’arteria di Via Roma, fiancheggiata da portici cinquecenteschi.
Il castello sorge a settentrione del borgo, addossato alla montagna; insieme alle mura che cingevano l’abitato ed alla rocca superiore formava una struttura difensiva a controllo della valle e della viabilità verso i laghi ed i passi alpini. Nel suo ruolo di avamposto a difesa del Ducato di Milano ed a controllo dei traffici commerciali, il castello fu principalmente sede militare.
L’aspetto attuale del castello è dovuto ad interventi di epoche diverse; si presume che le porzioni più antiche siano una prima torre di guardia, la torre quadrata ed una porzione di fabbricato più a monte, ampliati nel XIV secolo. Nel 1328 Vogogna divenne capoluogo dell’Ossola Inferiore, soggetta a Novara, il cui vescovo e signore Giovanni Visconti decise di adeguare il borgo al nuovo ruolo amministrativo. Egli fece quindi edificare nel 1348 il Palazzo Pretorio, sede del vicario e del governo locale, e probabilmente negli stessi anni venne costruita la cinta muraria del borgo. Risale forse allo stesso periodo la costruzione verso ovest, nella cinta del castello, del portale a sesto acuto con bugnato di marmo di Crevola munito di ponte levatoio, nonché l’ampliamento del castello stesso con l’edificazione del corpo centrale e della torre semicircolare. All’intraprendente vescovo Giovanni Visconti si deve il passaggio di Vogogna e dell’Ossola Inferiore dal dominio di Novara alla signoria dei Visconti.

Attorno al 1360 il castello venne attaccato dalle truppe mercenarie del marchese del Monferrato; nel 1374, nei tempi delle lotte di fazione tra i guelfi Spelorci ed i ghibellini Ferrari, una masnada di Spelorci da Domodossola si avvicinò alle mura ed entrò nel borgo: fu una carneficina per i Ferrari, il cui emblema con martello, tenaglia ed incudine è ancora oggi presente sullo stemma del comune. Anche nel 1514 Vogogna subì un’incursione di domesi e svizzeri confederati che devastarono il borgo per ottenere libertà di transito delle merci: gli effetti della loro furiosa incursione sono ancora ben visibili, nella rocca superiore allora distrutta e mai più restaurata.
Nel 1446 Filippo Maria Visconti concesse anche Vogogna in feudo a Vitaliano Borromeo: quello borromaico fu un periodo di modifiche e migliorie alle strutture. Le dinastie dei Visconti e degli Sforza riconobbero importanza strategica e difensiva alla fortificazione di Vogogna; qui infatti erano di stanza le milizie che più volte difesero il Ducato dai tentativi di conquista dei vallesani e dei confederati, in particolare nel 1484 e nel 1487, quando nella battaglia di Crevola furono battuti gli invasori da oltralpe. Nel ‘600 la torre semicircolare del castello divenne prigione e continuò a svolgere questa funzione anche dopo il 1743 quando l’Ossola passò sotto il dominio dei Savoia e dopo il 1797 con l’avvento della Repubblica Cisalpina; negli angusti spazi delle celle sono visibili graffiti dei prigionieri. Nel 1998, in seguito a lavori di restauro su iniziativa del Comune, furono riaperti i giardini ed infine nel 2001 gli spazi interni, con allestimenti oggi curati da ACOI.
Nel piano terra della fortificazione è custodito il gioiello archeologico dell’Ossola, la testa celtica di Dresio, del III-II a.C.. I visitatori trovano quindi delle sale di ambientazione medievale, l’esposizione “Con l’acqua, con il ferro e col fuoco” relativa a macchine ed armi progettate da Leonardo da Vinci, nonché una sezione di tema scientifico-ambientale sul ritorno del lupo sulle Alpi, curata dal Parco Nazionale Val Grande che ha la propria sede in paese.

Il castello di Vogogna è gestito dal 2017 dall’Associazione Culturale Ossola Inferiore che ne cura gli allestimenti, le manifestazioni e gli eventi culturali. 

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all’interno del castello